E mi accorgo che basta guardare questa foto per sentire come se fossi li’, il silenzio profondo che circondava i pensieri, la fredda brezza che sbatteva sul viso distraendomi dalle cose inutili di questo circo senza senso. Di osservare quel mare infinito non mi sarei mai stancato. Assaporavo senza fretta l’andare lento del tempo, lo scorrere impercettibile dei minuti. Respiravo calma e guazzabugli di buoni propositi da realizzare al ritorno. E ci penso ancora, specialmente quando a fatica arranco nel solito faticoso andare dei giorni normali, quando cammino con lo sguardo spento e spero di incontrare qualcuno in grado di accenderlo di nuovo. Penso all’infinita bellezza di questo tramonto, ai gabbiani che ridono in cielo, liberi sembrano davvero felici. Penso anche alla ragazza dal cappellino rosso, al suo sguardo triste che mi toglieva il respiro e ai giorni passati insieme tra birre e risate. Mi manca adesso questo tramonto Islandese. Lo spensierato ed estasiato riposarsi dell’anima, felicemente persa a contemplare il miracolo della Natura.