Il mio viaggio in solitaria in Andalucia: Malaga

“L’ arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”

Diceva proprio così Pablo Picasso, uno dei più illustri cittadini di Malaga. Che poi, la stessa cosa che riesce a fare l’arte la fanno anche i viaggi, in solitaria specialmente. Ottobre in Andalusia. Periodo perfetto. Caldo sopportabile, non i quarantacinque gradi che ci sono in Agosto. Costume in valigia e voglia di scoprire una nuova località, Malaga appunto.  La città spagnola è una città del sud. Ma non come ormai siamo abituati ad intendere noi quando parliamo del nostro bistrattato sud. Malaga è super organizzata ed efficiente, pulita e ben collegata da una fitta rete di bus e piste ciclabili create ovunque con tanto di semafori e strisce pedonali. Arrivato all’ aereoporto, prendo il treno che in meno di dieci minuti al costo di un euro e ottanta centesimi mi porta dritto in centro città. Una breve camminata e sono in ostello. Ho prenotato a due passi da piazza della Constituciòn, al centro della quale domina una meravigliosa fontana contornata da palme lunghe e sottili che regalano alla vista una piacevole sensazione di tranquillità.12096389_10153190678182883_3116879999423339827_n

A pranzo e decido di recarmi al mercato di Atarazanas, vero e proprio cuore pulsante della città. Solitamente non perdo mai l’ occasione di visitare il mercato della città in cui mi trovo. Mi piace iniziare il viaggio da uno dei luoghi più autentici e genuini del posto. Di solito poi dal mercato si capisce molto anche della città. Quello di Malaga prospera di ogni ben di dio possibile ed immaginabile. Frutta e verdure, dai colori accesi e la forma rigogliosa, sembrano quasi sporgersi dai banchi per attirare i visitatori,  ma il mio occhio va inevitabilmente sulla vetrina del pesce fresco. La sosta è d’ obbligo. Un piatto di triglie freschissime, scelte da me, più una birra12109037_10153190678492883_5560203874451257211_n, appena cinque euro. 12115449_10153190678427883_1614892379777742739_n

Niente male, Malaga inizia a piacermi 🙂

Dopo il pranzo è tempo di soddisfare un po’ la mia fame di cultura 😀 e decido di visitare il Museo di Picasso. Pur non amandolo particolarmente, ritengo che sia sempre emozionante visitare un museo dedicato ad un singolo artista. Si ha quasi la sensazione di entrare a casa sua e sbirciare in giro per scoprire qualcosa di più sulla vita personale dell’ autore.

Meraviglioso invece, il Museo Carmen Thyssen, che raccoglie nelle sue quattro sale, una serie di quadri dipinti da impressionisti dell’ Andalucia. Il sud della Spagna, attraverso i colori del mare e dei fiori, viene magistralmente raccontato su tela. Originale esposizione, molto ben organizzata ed accattivante. 12122562_10153192186162883_4612224045618175699_n

La vita notturna della città Andalusa è molto vivace e, come del resto in tutta la Spagna, inizia molto tardi la sera. Si concentra prevalentemente nella zona di Plaza Uncibay, dove bar e discoteche imperversano ad ogni angolo di strada. Sedersi in uno dei tanti tavolini all’ aperto e sorseggiare un bicchierone di Sangria è uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare 🙂

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Un capitolo a parte di questo mio viaggio merita la fortezza dell’ Alcazaba. Vale la pena visitarla con la macchina fotografica ben carica, per immortale da più angoli possibili il meraviglioso panorama che i tanti miradores regalano. 12122824_10153190679257883_2448559603528759939_n

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La fortezza si trova in Calle Alcazabilla, in pieno centro città. Ai suoi piedi è impossibile non notare il Teatro Romano. Non un granché per chi è abituato a vedere quasi quotidianamente meravigliose rovine romane come i fori imperiali.

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Dulcis in fundo, a completare questo viaggio attraverso le bellezze di Malaga, non poteva mancare una breve sosta alla Malagueta, la famosa spiaggia cittadina. Mare piuttosto ghiacciato direi ma l’ occasione di fare un bagno nel mese di Ottobre era troppo ghiotta per farmela sfuggire. La spiaggia si raggiunge con il bus numero 11 da Alameda Principal. Quattro fermate e si arriva. La zona è caratterizzata da una innumerevole serie di ristoranti di pesce, alcuni di qualità e un lunghissimo viale alberato. Palme ovviamente.

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Saluto Malaga con la solita inconfondibile sensazione di libertà e soddisfazione che il viaggio in solitaria generosamente mi regala, e parto in pullman alla volta di Granada, la città dell’ Alhambra, il cui viaggio vi racconterò presto nel prossimo articolo.

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Pubblicato da Francesco

''Viaggiare per non smettere mai di conoscersi''

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